Escursioni e ciaspole

L'inverno offre l'opportunità perfetta per immergersi nella natura incontaminata con emozionanti ciaspolate. Camminare con le racchette da neve tra boschi silenziosi, distese innevate e panorami mozzafiato permette di vivere la montagna in modo autentico e rilassante.

Itinerario 1

Motta d’Anzala


Difficoltà: media

Grafico a linea con picchi e cali, probabilmente rappresenta dati o tendenze.

Distanza: 6 km

Frecce direzionali che indicano verso destra.

Durata: 1:42 h

Punto più alto: 1.779 m

Frecce nere puntate verso l'alto

Punto più basso: 1.605 m

Freccia rivolta verso il basso

Si parte dal lungo Moesa, e dopo aver costeggiato la pista di fondo ci si addentra nel bosco fino in zona Conchetta. Da qui un sentiero prevalentemente pianeggiante conduce ad uno dei luoghi più iconici di San Bernardino, il Lagh de Doss. Si prosegue in salita verso l’Alpe Piandoss attraversando quindi la Valle del Silenzio fino a una biforcazione. Si imbocca il sentiero verso San Bernardino e, dopo avere attraversato la Motta d’Anzala inizia la discesa nel bosco fino a raggiungere nuovamente la Conchetta. Da qui, in pochi minuti, si ritorna al villaggio.

Itinerario 2

Pian Cales


Difficoltà: media

Grafico a linee con variazioni in ascissa e ordinata

Distanza: 6,4 km

Freccia direzionale a destra

Durata: 1:55 h

Orologio con quadrante bianco e lancette nere

Punto più alto: 1.796 m

Frecce nere che puntano verso l'alto su sfondo bianco

Punto più basso: 1.605 m

Freccia verso il basso

Dal centro di San Bernardino si raggiunge la zona Conchetta, proseguendo lungo il sentiero che corre accanto alla pista di fondo su un terreno perlopiù pianeggiante. Dopo un tratto dal bosco si raggiunge l’Alpe Pian Doss, e da qui la vista si apre sul villaggio sottostante e le montagne che lo abbracciano, compreso il maestoso Pizzo Uccello. Dall’alpeggio si scende attraverso la vallata laterale fino al comprensorio sciistico di Pian Cales. Si attraversano (con massima prudenza) le piste, per poi ridiscendere in paese.

Itinerario 3

Mota de Caslasc


Difficoltà: difficile

Grafico a linea con zig zag

Distanza: 8,6 km

Frecce di indicazione, grigia su sfondo bianco.

Durata: 4:05 h

Simbolo di un orologio con cassa circolare e lancette che indicano le ore 10:10

Punto più alto: 2.293 m

Freccia rivolta verso l'alto

Punto più basso: 1.619 m

Freccia verso il basso

Ci si lascia alle spalle lo stabilimento delle acque minerali di San Bernardino e, al termine della strada, si attraversa il ponte pedonale sovrastante il ruscello per proseguire poi fino a quota 1780 m lungo il sentiero, che si abbandona in seguito proseguendo lungo il dosso che conduce alla Val Vignun. Si continua a salire fino alla Motta de Caslasc sopra al Pian Grand, per poi entrare nella piccola valle che si percorre in discesa seguendo il ruscello fino a 2140 m. Si continua a scendere, uscendo dalla Val Vignun, fino a raggiungere il sentiero estivo che conduce al serbatoio d’acqua poco sopra il Bosch di Sciuch. Si punta quindi in direzione Acuforta fino a incrociare il piccolo oratorio e la chiesa parrocchiale, nelle cui vicinanze si trovano anche la fermata dell’autobus e il parcheggio.

Itinerario 4

Suossa - Valeten


Difficoltà: media

Grafico a linee che varia in modo irregolare

Distanza: 3,6 km

Frecce direzionali, una che punta a destra.

Durata: 1:25 h

Punto più alto: 1.766 m

Frecce nere che puntano verso l'alto

Punto più basso: 1.652 m

icona di freccia rivolta verso il basso

Si parte in zona Du Lac, tra La Fornas e Forcola, per raggiungere la torbiera di Suossa, annoverata tra i siti di importanza nazionale per il suo ecosistema unico e per le sue antichissime origini. Trasformatasi nel tempo da palude a torbiera alta, esiste da migliaia di anni, circondata tutt’intorno da abeti e pini mugo, oltre che da scorci stupendi sulla Valle Mesolcina. La strada del rientro conduce attraverso il magnifico Bosch di Valeten, con i suoi emozionante saliscendi attraverso il bosco. Comodamente servito da un’area parcheggio gratuita, il punto di partenza e di arrivo è posto a sud del villaggio di San Bernardino, in prossimità del Lago Doss.

Itinerario 5

Pian Scundù


Difficoltà: media

Grafico stilizzato di una linea che sale e scende

Distanza: 5 km

Durata: 1:57 h

Un'icona di un orologio stilizzato con lancette senza numeri.

Punto più alto: 1.766 m

Freccia rivolta verso l'alto

Punto più basso: 1.652 m

Freccia rivolta verso il basso

Il percorso inizia dal Lagh de Doss e prosegue in direzione sud salendo leggermente nel boschetto che abbraccia la Motta de Fregeira. Raggiunto il piccolo passo si scende brevemente e dopo poco si raggiungono le prime cascine di Fregeira. Bisogna poi risalire per raggiungere l’Alpe Pian Doss, il punto più alto dell’escursione, a 1780 m. Da qui si scende lungo la Motta d’Anzala fino al diradarsi del bosco, prendendo poi il sentiero invernale per ritornare al punto di partenza.

Itinerario 6

Pont Nef


Difficoltà: difficile

Grafico a linea che mostra una tendenza in crescita

Distanza: 4 km

Frecce di direzione in diversi posti

Durata: 1:30 h

Segnale di spunta verde in un quadrato

Punto più alto: 1.784 m

Punto più basso: 1.609 m


Salendo dal paese, si percorre la vecchia strada carrozzabile del passo fino alla Capanna Genziana, da cui inizia il vero e proprio sentiero invernale. Ci si imbatte in breve nel Pont Nef, il nuovo ponte. Costruito nel 1864, costituiva uno snodo cruciale sulla vecchia direttrice che collegava i centri economici lombardi e piemontesi al Nord Europa. Ancora oggi è possibile vedere, al di sopra del ponte, il passaggio dell’antica via mercantile. Superato il ponte, si attraversa la zona di Gareida, in una morbida discesa verso il villaggio.

Itinerario 7

Passo del San Bernardino


Difficoltà: media

Grafico a linee con andamento in salita

Distanza: 11 km

Freccia che punta verso destra

Durata: 4:20 h

Orologio con lancette che segnano un'ora

Punto più alto: 2.124 m

Frecce puntate verso l'alto

Punto più basso: 1.609 m

Freccia rivolta verso il basso

L’itinerario inizia dal centro del villaggio e sale passando accanto alla fonte minerale di San Bernardino. Da Gareida Sot il sentiero continua in direzione dell’antica strada romana per il passo e conduce al Laghetto Moesola, che sorge nell’avvallamento tra il Pizzo omonimo e il Pizzo Uccello. La salita verso il passo è un susseguirsi di collinette, che – sotto al manto nevoso – nascondono le tante torbiere, di cui la zona è estremamente ricca. Dopo poco si svalica il Passo, mentre per il rientro è sufficiente seguire il fiume Moesa fino a Gareida Sot, da cui poi si riprenderà lo stesso percorso dell’andata.

Icona di una gondola in stile minimalista, racchiusa in un cerchio
Icona di uno sciatore che scende una pista
Simbolo di una persona che scia
Simbolo di una persona che cammina
Simbolo di una persona seduta sulla capocchia, in posizione di meditazione o preghiera, all'interno di un cerchio
Simbolo del sole stilizzato all'interno di un cerchio